Il Ju Jitsu è adatto a tutti? 

Post by: Blakeaglesecurity
11/01/2024 17:34

 

Il Ju Jitsu, conosciuto anche come Jiu Jitsu, costituisce un'arte marziale che va oltre la mera pratica sportiva, rappresentando un'esperienza che abbraccia valori etici tradizionali giapponesi. Oltre all'aspetto fisico, questa disciplina incorpora principi quali il rispetto per tutti, l'educazione, la gentilezza, l'autocontrollo e la costante ricerca della perfezione. Tali valori, una volta acquisiti durante la pratica del Ju Jitsu, possono essere integrati con successo nella vita quotidiana.

La gerarchia nel Ju Jitsu, simboleggiata attraverso i colori delle cinture, offre al praticante una percezione chiara dei propri limiti e dei progressi compiuti nel percorso di apprendimento.

Durante l'allenamento, vengono approfonditi gli attacchi con gli arti inferiori e superiori, le strategie di combattimento sia in posizione eretta che a terra, e l'impiego delle armi tradizionali del Giappone. Questa pratica consente di potenziare sia il corpo che la mente, preparando il praticante a rispondere in modo efficace a qualsiasi forma di aggressione.

Il Ju Jitsu, pur non facendo parte del programma olimpico, gode comunque di una diffusa pratica competitiva su scala globale. Questa forma d'arte marziale rappresenta un patrimonio culturale giapponese che ha resistito ai cambiamenti storici e persiste oggi come un elemento radicato e diffuso nel panorama mondiale, mantenendo la sua rilevanza nel tempo.

Il termine "Ju Jitsu" è formato da due parole: "jū" (o "jiu" secondo una traslitterazione più antica), che può essere interpretato con significati quali flessibile, adattabile, cedevole, leggero, e "Jutsu" (arte, tecnica).

Di conseguenza, nella lingua italiana, spesso si traduce come "arte della cedevolezza", sottolineando l'approccio di cercare di adattarsi e non opporsi direttamente alla forza dell'avversario.La concezione filosofica di questa disciplina marziale poggia su tre fondamentali pilastri.

Il primo, Zanshin, richiama l'importanza di "mantenere lo spirito all'erta", indicando la necessità di restare vigili e consapevoli anche dopo l'azione.

Il secondo, Fudoshin, si riferisce a uno stato di "imperturbabilità durante il confronto", sottolineando la capacità di mantenere la calma e la stabilità emotiva durante le situazioni sfidanti.

Il terzo, Mushin, traducibile come "senza mente", implica la capacità di reagire istintivamente senza dipendere da volontà o pensiero razionale, ma piuttosto affidandosi all'istinto.

“Queste caratteristiche rendono il ju jitsu non soltanto un sistema di combattimento ma una disciplina per conoscere sé stessi e gli altri ”.
Si tratta quindi di una disciplina che entra nella parte più profonda della personalità, in cui il movimento del corpo è la conseguenza della corretta impostazione della mente. In questo senso e purchè studiata da maestri certificati e altamente preparati, può essere considerata adatta sia ad uomini che a donne, con riferimento ad un'ampia fascia di età, dai 6 ai 70 anni.
Alessio Baccaro
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